giovedì 13 dicembre 2012

IL GOVERNO REGALA SOLDI AL MPS


Monti e le lobby: l'ultimo regalo alle banche e Monte Paschi

Annacquati i contenuti della Tobin Tax per proteggere gli strumenti derivati e gli speculatori. Grazie anche all'aiuto del Pd, che tanto aveva strepitato. I bond per salvare MPS (foto: AD Mussari): la finanza ringrazia.

Mancano sette giorni alla fine della legislatura. E non si può negare che l'esecutivo Monti abbia fatto un bel poì di regali alle banche.
Mancano sette giorni alla fine della legislatura. E non si può negare che l'esecutivo Monti abbia fatto un bel poì di regali alle banche.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Roma - Sette giorni. Tanti ne mancano, di lavoro parlamentare, alla fine della legislatura. Le Camere procedono a passo di carica – ieri, per dire, è passato con la fiducia a Montecitorio, senza nemmeno un emendamento, il dl Sviluppo in cui si prorogano le concessioni sulle spiagge fino al 2020 – e nella gran fretta dentro i decreti ci si può infilare di tutto, anche quello che un voto parlamentare costringerebbe a dimenticare per sempre.

E’ il caso della Tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf), contenuta nel ddl stabilità,che secondo un ordine del giorno approvato alla Camera dovrebbe applicarsi proprio ad ogni transazione, compresi quegli strumenti derivatiche riempiono le pance delle nostre banche: ebbene, secondo il progetto illustrato dal governo in Senato nelle riunioni di questi giorni (l’ultima ieri sera), la Ttf va corretta proprio per escludere i derivati – con l’eccezione di quelli azionari, le briciole – e salvaguardare in generale le operazioni degli istituti di credito. 

Le pressioni del mondo bancario, d’altronde, che s’è fatto forte anche dell’esplicito appoggio di Consob, sono state fortissime. Se, come sembra ormai inevitabile, passasse l’impostazione del governo, in sostanza rimarrebbero a pagare solo gli investitori privati, (anche stranieri), mentre si raccoglierebbero le briciole da speculatori e banche: quello che interessa al governo, infatti, è che chi ha soldi da investire li metta sui titoli di stato (su cui non si paga la Ttf e l’aliquota è dimezzata) o al massimo sui bond emessi dagli istituti di credito (niente tassa anche lì). 

Risultato? Desertificazione di Borsa italiana come strumento di raccolta di credito per le imprese e sua riconversione in casa dei giochi per i traders on line – un terzo dei volumi e il 60-70% dei tickets – che verranno tassati solo per i saldi di fine giornata e non per singola transazione (e comunque troveranno il modo di aggirare la tassa). Saranno esenti, infine, i titoli di società sotto i 500 milioni di capitalizzazione, che però valgono solo il 5% degli scambi.

Oltre ai problemi che creerà al sistema, per di più, questa Ttf rischia anche di diventare un grave problema per il bilancio dello Stato: il governo ha messo per iscritto una previsione di gettito per il 2013 di quasi 1,1 miliardi di euro, ma nella nuova formulazione – spiegano al Fatto Quotidiano ambienti finanziari – difficilmente si arriverà a 100 milioni.

Curioso che il Pd, che aveva bloccato questa operazione a Montecitorio e nonostante le dichiarazioni di principio rilasciate settimane fa, a quanto ci risulta sia in Senato assai più possibilista: Anna Finocchiaro e il suo capogruppo in commissione Bilancio, Mauro Agostini, si apprestano a dare il via libera all’ultimo favore che questo governo sarà in grado di fare al mondo bancario. 

Un favore, peraltro, che si vorrebbe fare pure alla chetichella: l’emendamento per annacquare la Ttf, infatti, non è ancora arrivato nella commissione Bilancio del Senato ed è atteso per venerdì notte o sabato, ultimo giorno utile. L’esenzione non dichiarata dalla tassa sulle transazioni finanziarie non è peraltro l’unico conto con le banche che l’esecutivo tecnico salda in questi ultimi sette giorni di legislatura: nel ddl stabilità finiranno infatti anche i cosiddetti Monti bond, i 3,9 miliardi che il governo presterà a Monte dei Paschi di Siena, accettando di farsi rimborsare gli interessi, in caso di insolvenza, con azioni della banca valutate cinque volte più di quanto faccia il mercato. 

Usciti dal decreto Sviluppo per una questione procedurale, finiti in un testo ad hoc (il "salva-infrazioni" ) che non ha nessuna speranza di essere approvato in tempo, ora entrano in una legge che è obbligatorio approvare. Anche questo emendamento non è ancora stato depositato, ma tranquilli: c’è ancora una settimana.

LA TOBIN TAX BEFFA I PICCOLI AZIONISTI


Tobin Tax, piccoli investitori beffati?

Infuria la polemica. La denuncia: alleggerito il carico delle banche, ora gli istituti possono brindare. Ma come funzionerà la tassa che colpirà i trader italiani, già alle prese con mille altre imposte?

Tobin Tax contro le speculazioni dei mercati? Ma i piccoli investitori sono davvero protetti?
Tobin Tax contro le speculazioni dei mercati? Ma i piccoli investitori sono davvero protetti?
Roma - La Tobin Tax, tanto attesa - e temuta - dal mondo della finanza e dei risparmiatori è arrivata. Tassa dello 0,02% sull'high frequency trading, ergo sugli scambi ad alta frequenza. In poche parole, la tassa sarà applicata al controvalore degli ordini annullati o modificati e che abbiano superato determinate soglie. 

Il governo commenta la disposizione affermando che a essere colpite sono "le operazioni effettuate elettronicamente in periodi di tempo molto ristretti". La norma stabilisce inoltre che "l'imposta venga applicata sugli ordini cancellati o modificati, laddove la proporzione rispetto a quelli eseguiti ecceda una determinata soglia numerica".

La norma scatterà da marzo 2013 per i mercati regolamentati e da luglio per gli scambi sui derivati, con aliquote maggiorate allo 0,12% e allo 0,22% per il 2013. Successivamente dal 2014 le aliquote scenderanno allo 0,1% per i mercati regolamentati e allo 0,2% per quelli non regolamentati ('Otc', over the counte

La domanda è: si tratta davvero di una norma anti-speculazione? Non tutti sono d'accordo: occhio per esempio all'opinione riportata sul Fatto Quotidiano, che descrive la norma, insieme ai soldi erogati per salvare MPS, alla stregua dell'ultimo regalo che Monti ha fatto alle banche. E MF scrive come in questo modo sia stato alleggerito il carico sulle banche. La polemica infuria, si parla di Tobin Tax annacquata, e del fatto che le banche ora possono esultare. 

Nella norma si legge anche che l'imposta di bollo sui prodotti finanziari non potrà superare la soglia di 4.500 euro a partire dal 2013, solamente per i soggetti diversi dalle persone fisiche. 

La Tobin tax non si applicherà alle società a bassa capitalizzazione. "Sono esclusi i trasferimenti di proprietà di azioni emesse da società la cui capitalizzazione media nel mese di novembre dell'anno precedente a quello in cui avviene il trasferimento di proprietà sia inferiore a 500 milioni di euro".L'esenzione "viene estesa agli enti di previdenza obbligatoria, ai fondi pensione e alle forme pensionistiche complementari, in ragione delle funzioni sociali a essi affidate e dell'evidente mancanza di ogni intento speculativo". 

A pagare la tassa saranno invece anche gli intermediari non residenti, che "potranno avvalersi di un rappresentante fiscale" nominato in Italia. Nel caso in cui ci siano più intermediari, l'imposta dovrà essere prelevata dall'intermediario più vicino al soggetto che realizza l'operazione finanziaria. Esenti, invece, i 'market maker', ovvero gli intermediari che operano sui mercati nel quadro di un'attività di supporto agli scambi. Questo perchè "l'attività di supporto agi scambi svolge un ruolo fondamentale nel fornire liquidtà ai mercati e l'applicazione dell'imposta potrebbe rappresentare un freno nei confronti di questa funzione".