sabato 27 ottobre 2012

FOCUS SU MEDIOLANUM




Si è conquistata la seconda posizione tra i migliori titoli di oggi del Ftse Mib mettendo a segno in chiusura un rialzo del 2,06% a 3,768 euro dopo che Kepler ha alzato il target price da 4 euro a 4,5 euro, confermando il rating buy. Non solo, il broker ha anche rivisto al rialzo le stime 2012-2014.

I principali driver che hanno portato a tale revisione (dell’8% il ricavi, del 19% il risultato operativo e del 21% l’eps, di cui il 39% nel 2012 e il 13% nel 2013-14) sono una migliore valutazione degli investimenti al fair value, un maggior margine di interesse nel 2012 e meno commissioni ricorrenti nel 2013-14.

Ora gli esperti di Kepler si aspettano che il 2012 si chiuderà con un utile netto di 383 milioni di euro (302 milioni di euro rettificato per la valutazione degli investimenti), mentre stimano 290 milioni di euro per il 2013. Non considerano perdite di valore mentre, a loro avviso, è possibile una svalutazione del 3,44% della quota di Mediobanca (10,9 euro per azione contro l’attuale prezzo delle azioni di 4,5 euro): una svalutazione di un euro per azione comporta una perdita di 30 milioni.

Nel terzo trimestre si aspettano un utile netto di 106 milioni di euro a fronte della perdita netta di 36 milioni nel terzo trimestre 2011 o 89 milioni prima della valutazione degli investimenti al fair value (50 milioni di euro nel terzo trimestre 2011). Secondo gli esperti di Kepler commissioni di performance elevate (52 milioni di euro) e un forte margine di interesse (70 milioni) possono guidare la crescita dei ricavi del 28% su base annua a parità di perimetro, mentre i costi possono crescere dell'1% su base annua a causa di maggiori costi di distribuzione.

L’utile netto dei primi nove mesi potrebbe salire a 323 milioni (277 milioni rettificato) e gli analisti si aspettano che il consiglio proponga un dividendo interim di 0,10 da pagarsi a Novembre. Tra i titoli italiani del risparmio gestito, Mediolanum è il preferito di Kepler. Il broker ritiene infatti che il prezzo delle azioni non abbia ancora pienamente beneficiato della riduzione del rischio di credito e infine è convinto del fatto che la qualità degli utili possa continuare a migliorare.




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