venerdì 26 ottobre 2012

FOCUS SUI MERCATI AZIONARI

Prevediamo un’apertura in calo per gli indici statunitensi in vista dei dati di questo pomeriggio. Il cfd sul Dow Jones Industrial Average sale lo 0,60%, quello sull’S&P500 dello 0,70% e quello sul Nasdaq100 dello 0,75%. Negativi anche gli indici europei, con il FTSE 100 di Londra che segna una flessione dello 0,60%, il Dax di Francoforte dello 0,50% e il Cac di Parigi dello 0,40%. Riteniamo che il sentiment sui mercati sia tornato ad essere ribassista sulla scia dei deboli dati pubblicati dai colossi Apple (tecnologia) e Amazon.com (retailer online). Tali cifre societarie hanno infatti aumentato i timori degli investitori che la stima preliminare sul PIL USA, che sarà annunciata nel primo pomeriggio, possa deludere le aspettative (consensus +1,9%). Intanto in Europa sono aumentate le tensioni sui debiti periferici (Spagna e Italia) soprattutto dopo un pessimo dato annunciato dall’INE sulla disoccupazione spagnola (al 25% nel 3T).
Italia: FTSE Mib in rosso
A Piazza Affari il FTSE Mib evidenzia un ribasso dello 0,93% a quota 15384 punti. Debole il comparto bancario (BPER -2,70%, BP Milano -2,50%, Banca Mps -1,60% e Intesa Sanpaolo -1,50%) sulla scia della crescita dello spread btp/bund. Vendite anche su Campari (-2%) dopo la decisione di Bank of America Merrill Lynch di tagliare la raccomandazione da “buy” a “underperform”. In verde Luxottica grazie ai conti trimestrali.
Valute: cambio euro/dollaro debole
Rimane particolarmente debole l’euro/dollaro questa mattina in scia all’andamento negativo delle borse europee. Il cambio in apertura in Europa è sceso sotto ai minimi delle ultime 10 sedute a 1,2915. Un primo livello di supporto si colloca a 1,2890, minimo del 15 ottobre scorso da cui è partita l’accelerazione verso 1,3140. Una fase di debolezza accentuata potrebbe vedere come livelli successivi a 1,2850 e 1,2825, minimo quest’ultimo dell’11 ottobre scorso. Al rialzo, la resistenza odierna rimane in area a 1,2960, dove passa ora la media mobile a 50 ore, il cui superamento creerebbe i presupposti per un allungo in direzione degli obiettivi a 1,3023.
Macro: in Spagna disoccupazione al 25% nel 3T
Sul fronte macro, L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane a ottobre ha evidenziato una crescita da 76,0 a 76,6. L'aumento dell'indice complessivo è il risultato del miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato (da 72,3 a 75,8) e del commercio al dettaglio (da 78,6 a 79,7) e del calo registrato nei settori dell'industria manifatturiera (da 88,3 a 87,6, consensus 88,7) e delle costruzioni (da 86,1 a 81,4). In Spagna dati ancora deludenti sul mondo del lavoro. L’INE ha reso noto che il tasso di disoccupazione è salito nel terzo trimestre al 25% dal 24,6% del trimestre precedente, livello piu’ alto dal 1976.
Titoli di Stato: aumentano le tensioni sui debiti dei paesi periferici
Sul fronte governativo, aumentano le tensioni sui debiti dei paesi periferici. Il differenziale di rendimento tra il btp decennale e il bund tedesco è salito a 338 pb dai 328 pb dell’apertura, quello tra bono e bund a 415 pb da 403 pb dell’avvio.
Commodity: oro e petrolio in calo
Tra le commodity, oro in calo a 1704 dollari l’oncia, avvicinandosi ai bottom delle ultime 7 settimane a 1699 dollari l’oncia. In rosso anche il petrolio sulla scia delle attese su un debole PIL USA. Il cfd sul WTI light crude scende dello 0,85% a 85,22 dollari al barile. Intanto gli investitori stanno seguendo anche l’andamento dell’uragano Sandy che al momento ha lasciato il Golfo del Messico e sembra dirigersi verso la costa est del paese a stelle e strisce.


FILIPPO A. DIODOVICH
Market Strategist

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