Prevediamo un’apertura in calo per gli indici statunitensi in vista dei dati di questo pomeriggio. Il cfd sul Dow Jones Industrial Average sale lo 0,60%, quello sull’S&P500 dello 0,70% e quello sul Nasdaq100 dello 0,75%. Negativi anche gli indici europei, con il FTSE 100 di Londra che segna una flessione dello 0,60%, il Dax di Francoforte dello 0,50% e il Cac di Parigi dello 0,40%. Riteniamo che il sentiment sui mercati sia tornato ad essere ribassista sulla scia dei deboli dati pubblicati dai colossi Apple (tecnologia) e Amazon.com (retailer online). Tali cifre societarie hanno infatti aumentato i timori degli investitori che la stima preliminare sul PIL USA, che sarà annunciata nel primo pomeriggio, possa deludere le aspettative (consensus +1,9%). Intanto in Europa sono aumentate le tensioni sui debiti periferici (Spagna e Italia) soprattutto dopo un pessimo dato annunciato dall’INE sulla disoccupazione spagnola (al 25% nel 3T).
Italia: FTSE Mib in rosso
A Piazza Affari il FTSE Mib evidenzia un ribasso dello 0,93% a quota 15384 punti. Debole il comparto bancario (BPER -2,70%, BP Milano -2,50%, Banca Mps -1,60% e Intesa Sanpaolo -1,50%) sulla scia della crescita dello spread btp/bund. Vendite anche su Campari (-2%) dopo la decisione di Bank of America Merrill Lynch di tagliare la raccomandazione da “buy” a “underperform”. In verde Luxottica grazie ai conti trimestrali.
Valute: cambio euro/dollaro debole
Rimane particolarmente debole l’euro/dollaro questa mattina in scia all’andamento negativo delle borse europee. Il cambio in apertura in Europa è sceso sotto ai minimi delle ultime 10 sedute a 1,2915. Un primo livello di supporto si colloca a 1,2890, minimo del 15 ottobre scorso da cui è partita l’accelerazione verso 1,3140. Una fase di debolezza accentuata potrebbe vedere come livelli successivi a 1,2850 e 1,2825, minimo quest’ultimo dell’11 ottobre scorso. Al rialzo, la resistenza odierna rimane in area a 1,2960, dove passa ora la media mobile a 50 ore, il cui superamento creerebbe i presupposti per un allungo in direzione degli obiettivi a 1,3023.
Macro: in Spagna disoccupazione al 25% nel 3T
Sul fronte macro, L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane a ottobre ha evidenziato una crescita da 76,0 a 76,6. L'aumento dell'indice complessivo è il risultato del miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato (da 72,3 a 75,8) e del commercio al dettaglio (da 78,6 a 79,7) e del calo registrato nei settori dell'industria manifatturiera (da 88,3 a 87,6, consensus 88,7) e delle costruzioni (da 86,1 a 81,4). In Spagna dati ancora deludenti sul mondo del lavoro. L’INE ha reso noto che il tasso di disoccupazione è salito nel terzo trimestre al 25% dal 24,6% del trimestre precedente, livello piu’ alto dal 1976.
Titoli di Stato: aumentano le tensioni sui debiti dei paesi periferici
Sul fronte governativo, aumentano le tensioni sui debiti dei paesi periferici. Il differenziale di rendimento tra il btp decennale e il bund tedesco è salito a 338 pb dai 328 pb dell’apertura, quello tra bono e bund a 415 pb da 403 pb dell’avvio.
Commodity: oro e petrolio in calo
Tra le commodity, oro in calo a 1704 dollari l’oncia, avvicinandosi ai bottom delle ultime 7 settimane a 1699 dollari l’oncia. In rosso anche il petrolio sulla scia delle attese su un debole PIL USA. Il cfd sul WTI light crude scende dello 0,85% a 85,22 dollari al barile. Intanto gli investitori stanno seguendo anche l’andamento dell’uragano Sandy che al momento ha lasciato il Golfo del Messico e sembra dirigersi verso la costa est del paese a stelle e strisce.
FILIPPO A. DIODOVICH
Market Strategist
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