I CONSIGLI DI WARREN BUFFETT

Per questo motivo, maggiormente esposta a fluttuazioni e alle notizie “esterne” che possono venire da qualsiasi lato. In un’economia particolarmente ampia e strettamente interconnessa, ciò che non ha solide basi deve necessariamente rispondere a dinamiche mobili continue.
Il buon “affare" per eccellenza è quello che ti “costringe” a non dover tenere sott’occhio i listini, le quotazioni, non ti fa perdere energie con il timing e ti fa dormire sonno tranquilli anche se in Grecia c’è la rivoluzione oppure Cipro dichiara la bancarotta. Per questo motivo, Buffett consiglia sempre di andare a vedere oltre le sovrastrutture del mercato e cioè verso quegli asset che, a prescindere da tutto, dovranno per forza essere in attivo proprio perchè rispondenti a necessità umane ancora prima che speculative.
Ecco quindi che i settori preferiti arrivano l’immobiliare e gli alimentari, con tutto l’indotto.
E in effetti anche questa volta non è stato smentito dai fatti visto che in una situazione di totale incertezza ha scommesso sul settore che più di tutti aveva dato filo da torcere e che, nel contempo, era proprio quello a lui più caro: l’housing. Questo perchè non solo si tratta di costruzioni in sè ma anche di un indotto che parte dal mattone e arriva a comprendere l’acciaio, il calcestruzzo fino alle mattonelle decorative e agli arredamenti. E proprio partendo da questa constatazione che Buffett non ha dubbi: i recenti dati positivi che hanno contraddistinto il settore immobiliare coinvolgeranno in un effetto domino (ogni tanto positivo) l’intera economia Usa.
Semplice, empirica constatazione: il dollaro potrà anche svalutarsi, la Borsa precipitare la Spagna chiedere aiuto all’ESM, ma nulla potrà impedire alla gente di aver bisogno di cibo e di case. Le poche uniche certezze della vita. Come in effetti è anche la morte. Sarebbe interessante sapere se il portafoglio di Buffett comprende anche società che operano nel campo delle pompe funebri.

 

I un'intervista rilasciata alla CNBC ha dichiarato: "Ora, quando si dispone di azioni, si dispone di pezzi di aziende e la cosa meravigliosa di tutto ciò è che si ha la possibilità di scegliere a livello globale, quindi una potenzialità pressocchè infinita. E acquistare o vendere basandosi sulle notizie attuali è semplicemente pazzesco. Sei in un negozio meraviglioso. Il personale sta lavorando per puntare al guadagno anche tuo, nel momento in cui si sono comprate delle azioni con una visione a lungo termine, convinti che la politica sarebbe stata la vendita dopo almeno 5 o meglio ancora 10 anni, per quale motivo, vendere adesso, sapendo che le azioni sono fondamentalmente sane?”
Incredibile saggezza soprattutto se si pensa, per sua stessa ammissione, che le prime azioni da lui acquistate sono state comprate da lui a 11 anni, poco dopo l’attacco di Pearl Harbor da parte dei Giapponesi e da allora ha seguito sempre la sua politica. Riuscendo a diventare il mito vivente che è adesso.
Nella sua lettera del 2011 agli azionisti della Berkshire Hathaway, Buffett ha scritto, "Abbiamo bisogno di ulteriori acquisizioni ed è il momento adatto, perciò noi siamo pronti". A quel tempo, Berkshire aveva $ 38 miliardi in contanti. Oggi ne ha 40 miliardi. E non ha certo intenzione di fermarsi, anzi approfitterà dell’utile per gettarsi nuovamente nella mischia. Aiutato anche dall’allentamento monetario della Fed che rende l’esca più appetibile per le buone occasioni.
Non solo, ma si vanta di esaminare personalmente ogni nuova acquisizione
nonostante il suo staff sia alla ricerca costante di azioni. Anche perchè, alla fine “compro sempre qualcosa che già conosco. Ogni nuova società, qualsiasi stock sia, lo studio e lo aggiungo convinto che possa superare gli altri. Per questo li lascio gareggiare tra loro, ma alla fine a vincere sono sempre io!”.