venerdì 26 ottobre 2012

LA CONDANNA A BERLUSCONI AFFONDA IL TITOLO MEDIASET


L’ultima seduta della settimana è stata vissuta all’insegna di un grande nervosismo da parte di Mediaset che è finito nuovamente sotto i riflettori, sulla scia delle notizie relative al patron Silvio Berlusconi. Dopo aver archiviato l’ennesima seduta in calo ieri, con un ribasso di quasi due punti percentuali, il titolo quest’oggi è partito male, salvo poi recuperare e spingersi in avanti fino ad un massimo a 1,41 euro, con un progresso di circa due punti percentuali. In seguito però si è avuta una brusca inversione di rotta e il titolo ha progressivamente accelerato al ribasso,con una chiusura a ridosso dei minim iintraday. Le azioni della società del Biscione si sono fermate a 1,338 euro, con un affondo del 3,11%, alimentato da volumi di scambio decisamente elevati, visto chea fine sessione sono passati di mano oltre 33 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 19 milioni di pezzi.
La pioggia di vendite si è abbattuta dopo la diffusione della notizia relativa all’ex premier Silvio Berlusconi, che è stato condannato a 4 anni per frode fiscale nell’ambito del processo per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte del gruppo Mediaset. Il Tribunale di Milano ha inoltre stabilito che i condannati dovranno pagare 10 milioni di euro come provvisionale all’Agenzia delle Entrate. Berlusconi è stato inoltre condannato all’interdizione dai pubblici uffici per 3 anni, ma la misura non è immediatamente esecutiva perchè si tratta di una sentenza di primo grado. Qualora quest’ultima dovesse passare in giudicato, allora si avrebbe l’esecutività della stessa e ciò impedirebbe all’ex premier di ricoprire incarichi governativi e parlamentari.

Nessuna condanna invece per il presidente del gruppo di Cologno Monzese, Fedele Confalonieri, per il quale era stata richiesta una pensa di 3 anni e 4 mesi, ma i giudici hano
Proprio in relazione al futuro politico di Berlusconi, già ieri Mediaset si era mosso in Borsa, sulla scia del passo indietro annunciato dall’ex presidente del Consiglio. Il Cavaliere ieri ha infatti annunciato pubblicamente che non si ricandiderà alle prossime elezioni politiche in programma nella primavera del 2013.
Il mercato ha iniziato infatti a interrogarsi su quale potrebbe essere l’impatto in Borsa legato alle sorti politiche di Berlusconi. Secondo gli analisti di Bernstein ci sono state sempre due teorie: da una parte ci sono quelli che pensano che il tramonto anagrafico e politico dell’ex premier possa avere ricadute decisamente penalizzati per le sue aziende, dall’altra colo i quali pensano al contrario che ciò potrebbe coincidere con una sorta di pacificazione e normalizzazione, con effetti positivo sul piano industriale.
A detta degli analisti il maggior rischio politico è rappresentato da una elgislazione meno favorevole a Mediaset rispetto al pasato. Bernstein però osserva che è difficile immaginare che le quotazioni in Borsa incorporassero già un premio in caso di vittoria elettorale di Berlusconi, viste le difficoltà in cui versa già da tempo il centro-destra.
In ogni caso è opinione diffusa che non sia facile valutare l’effetto Berluscioni sui titoli delle sue aziende, anche se l’idea è che una minore esposizione politica e mediatica di Mediaset possa avere un effetto neutro-positivo. Ciò potrebbe anche permettere al gruppo di lavorare con più libertà sul fronte dei tagli e delle efficienze, al fine di contrastare le ricadute negative che si stanno avendo dal trend pesantemente negativo della raccolta pubblicitaria.


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