CHI VUOLE GUADGNARE IN BORSA?
FIDATEVI DI ME....
NON VE NE PENTIRETE !!!!
venerdì 26 ottobre 2012
Il cittadino medio è in preda al panico da instabilità per il lavoro, per il risparmio e per il futuro, sia suo che dei propri figli. Il panico è il sentimento dominante nei comportamenti di massa. Siamo abituati ad associarlo al caos e allo smarrimento, senza pensare che può essere veicolato, accresciuto oppure diminuito da segnali e comportamenti che ci circondano. Celare queste considerazioni nella realtà d’oggi, per valutarne i risvolti su economia e finanza, non può prescindere da un’attenta analisi del ruolo che attualmente rivestono i mass media e di quali e quanti siano i mezzi a loro disposizione. La velocità con cui circolano le informazioni è aumentata a dismisura. Questo è l’aspetto fondamentale. Le azioni vengono prima del pensiero, le notizie rimbalzano tra siti internet e telegiornali come spot telegrafati. Dati, indici di borsa e previsioni sgorgano in flusso continuo chiamando i risparmiatori a prendere decisioni prima ancora di aver compreso le cause dei movimenti in atto, ammesso che queste esistano. Si creano così i comportamenti di massa, il panico appunto. L’emotività, dunque, investe i piccoli risparmiatori, come gli economisti, le grandi società d’investimento, come gli opinionisti. Vi sono buone ragioni per ritenere che siano queste le cause dell’attuale spaccatura tra economia e finanza. Mai come ora i flussi di capitale non rispecchiano le sottostanti economie, tra le quali certamente l’economia europea. Nelle previsioni di sviluppo di un Paese gli economisti, per paura di sbagliare, tendono a mantenere la prospettiva del trend in atto, peggiorando ulteriormente la vision futura. Per ovviare a questi errori di interpretazione, in finanza si sta diffondendo una nuova scuola di pensiero che si sviluppa attraverso una disciplina a cavallo tra psicologia ed economia. Essa studia l’impatto dell’emotività nei comportamenti dei risparmiatori, estendendolo al modo di agire degli operatori, siano questi economisti, ricercatori o gestori.
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