venerdì 26 ottobre 2012

STANDARD & SPOORS TAGLIA IL RATING DELLE BANCHE




Il comparto bancario europeo segna la peggiore performance (flette allo Stoxx dell'1,47%) dopo che Standard & Poor ha declassato Bnp Paribas (-3,24% a 38, 34 euro alla borsa di Parigi) e rivisto l'outlook di Societe Generale (-3,82% a 23,93 euro) e Credit Agricole (-3,77% a 5,77 euro) a negativo a causa dei maggiori rischi legati alla crescente esposizione del comparto bancario transalpino a una prolungata recessione nella zona euro.

S&P ha inoltre sottolineato il crescente rischio per il settore bancario francese nel breve termine a causa dell'intensificazione della concorrenza sul mercato nazionale e della volatilità delle condizioni di finanziamento. L'aumento dei rischi economici per il settore riflette infine il potenziale impatto, limitato ma degno di nota, di una correzione del mercato immobiliare

S&P ha ridotto il rating di Bnp Paribas di un notch da Aa- ad A+ad A-ponendolo sei livelli sopra il territorio spazzatura e ha rivisto da stabile a negativo l'outlook di Societe Generale, Credit Agricole, Allianz Banque, BPCE, Credit Foncier et Comunale d'Alsace et de Lorraine-Banque, Credit Mutuel, Exane, La Banque Postale, RCI Banque e Socram Banque. Attualmente Societe Generale e Credit Agricole godono di un rating A.

A Piazza Affari anche i due big bancari sotto oggetto di vendite: Unicredit cede il 2% a 3,43 euro e Intesa Sanpaolo l'1,50% a 1,24 euro. Ieri quest'ultima ha annunciato un'offerta di scambio riguardante 4 emissioni subordinate richiamabili da complessivi 2,5 miliardi di euro con un altro titolo di tipo senior, ovvero che gode di maggiori privilegi in caso di default dell'emittente. La banca si è impegnata a ritirare fino a un massimo di 1,5 miliardi di euro.

Gli analisti di Intermonte giudicano positivamente questo intervento sulla gestione del capitale: quello annunciato ieri è il terzo round di buy back sul debito da inizio anno. Secondo i calcoli preliminari, il riacquisto dovrebbe portare a un capital gain lordo fino a 140 milioni di euro, "un dato che non tiene conto di eventuali plusvalenze sui derivati: l'effetto positivo sul core Tier 1 dovrebbe essere pari a 3 punti base", prevedono gli esperti di Intermonte (outperform e target price a 170 euro confermati sul titolo), ricordando che a fine giugno il coefficiente di patrimonializzazione di Intesa Sanpaolo era al 10,7%.

Anche gli analisti di Kepler (buy e target price a 1,55 euro) si aspettano un impatto positivo sul Core Tier 1 della banca di 3 punti base, un valore non incluso nelle loro stime che vedono un utile netto per Intesa Sanpaolo a fine anno a 1,7 miliardi di euro. Gli analisti di Banca Akros stimano addirittura un impatto massimo potenziale sul Core Tier 1 della banca di 5 pb.

"La qualità e
la quantità di capitale resta di fondamentale importanza per le banche italiane, data l'attuale doppia recessione", sostengono alla banca d'affari. "Intesa Sanpaolo è la migliore banca italiana meglio capitalizzata e ribadiamo quindi il nostro rating accumulate sul titolo con un target price a 1,30 euro".






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