Borse Ue in rosso, pesante il Dax. Attesa per dati Usa
Piazza Affari si difende meglio grazie al sostegno di Unicredit, scendono le altre banche. Male Autogrill e Saipem, acquisti su Impregilo, Diasorin e Fiat.
Arrivate al giro di boa le Borse europee si presentano tutte in territorio negativo, dopo aver tentato un recupero cui ha fatto seguito però un incremento delle vendite che ha riportato gli indici a ridosso dei minimi intraday.
A pesare sul mercato è la negativa chiusura registrata ieri a Wall Street e le indicazioni poco incoraggianti arrivate dall’andamento del PIL in Europa e in paritcolare in Germania. ad avere la peggio è il Dax30 che scende dell‘1,05%, mentre si difendono meglio il Ftse100 e il Cac40 che arretrano dello 0,61% e dello 0,62%.
Riesce a fare un po’ meglio Piazza Affari che vede il Ftse Mib poco sotto i 15.200 punti con un ribasso dello 0,47%.
Il calo del mercato non influisce su Impregilo che sale in controtendenza di due punti, tallonato da Diasorin che guadagna l‘1,87% sulla scia della doppia promozione arrivata da Morgan Stanley.
In progresso dell‘1,26% Fiat Auto e spunti positivi sono offerti anche da Enel Green Power e da A2A che avanzano dello 0,32% e dello 0,26%.
Da segnalare l’intonazione positiva di Unicredit che è l’unico del settore bancario ad essere preceduto dal segno più, con un vantaggio di poco superiore al mezzo punto percentuale. Poco sotto la parità Ubi banca e Mediobanca che cedono lo 0,2%, mentre Monte Paschi scende dello 0,34%, e restano più indietro Banco Popolare e Banca Popolare dell’Emilia Romagna che flettono dello 0,7% e dello 0,9%, ma il bilancio più pesante è quello di Intesa Sanpaolo e Banca popolare di Milano che arretrano dell’1% e dell‘1,12%.
A pesare sul mercato è la negativa chiusura registrata ieri a Wall Street e le indicazioni poco incoraggianti arrivate dall’andamento del PIL in Europa e in paritcolare in Germania. ad avere la peggio è il Dax30 che scende dell‘1,05%, mentre si difendono meglio il Ftse100 e il Cac40 che arretrano dello 0,61% e dello 0,62%.
Riesce a fare un po’ meglio Piazza Affari che vede il Ftse Mib poco sotto i 15.200 punti con un ribasso dello 0,47%.
Il calo del mercato non influisce su Impregilo che sale in controtendenza di due punti, tallonato da Diasorin che guadagna l‘1,87% sulla scia della doppia promozione arrivata da Morgan Stanley.
In progresso dell‘1,26% Fiat Auto e spunti positivi sono offerti anche da Enel Green Power e da A2A che avanzano dello 0,32% e dello 0,26%.
Da segnalare l’intonazione positiva di Unicredit che è l’unico del settore bancario ad essere preceduto dal segno più, con un vantaggio di poco superiore al mezzo punto percentuale. Poco sotto la parità Ubi banca e Mediobanca che cedono lo 0,2%, mentre Monte Paschi scende dello 0,34%, e restano più indietro Banco Popolare e Banca Popolare dell’Emilia Romagna che flettono dello 0,7% e dello 0,9%, ma il bilancio più pesante è quello di Intesa Sanpaolo e Banca popolare di Milano che arretrano dell’1% e dell‘1,12%.
Tra le blue chips più penalizzate dalle vendite troviamo Autogrill che lascia sul parterre quasi il 3%, seguito da Saipem e Campari che viaggiano in rosso del 2,76% e del 2,18%.
Nessuna indicazione di rilievo giunge intanto dai listini d’oltreoceano dove quest’oggi si dovrebbe assistere ad una partenza piatta, stando almeno a quanto indicato fino ad ora dai futures sugli indici che si presentano sui valori del close di ieri.
Per le novità sul fronte macro Usa, in agenda troviamo il dato sull’inflazione che ad ottobre dovrebbe mostrare un frazionale rialzo dello 0,1% dallo 0,6% precedente. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire a 385mila unità rispetto alle 355mila della lettura precedente. Per l’indice New York Empire State Manufacturing le attese parlano di un dato pari a -7,2 punti rispetto ai -6,16 di ottobre, mentre l’indice Phiadelphia Fed riferito al mese in corso è visto a +2 punti, in frenata dai +5,7 di ottobre.
In agenda anche un discorso di John Williams, presidente della Fed di San Francisco, e a prendere la parola sarà anche Jeffrey Lacker, a capo della Fed di Richmond. Previsto inoltre gli interventi di Richard Fisher e di Charles Plosser, presidenti rispettivamente della Fed di Dallas e di Philadelphia, ma l’intervento più rilevante sarà senza dubbio quello del Chairman Ben Bernanke.
In serata, dopo la chiusura di Wall Street, si guarderà ai risultati trimestrali di Applied Materials e di Dell che per non deludere le attese dovranno centrare l’obiettivo di un utile per azione rispettivamente di 0,03 e di 0,4 dollari.
Per le novità sul fronte macro Usa, in agenda troviamo il dato sull’inflazione che ad ottobre dovrebbe mostrare un frazionale rialzo dello 0,1% dallo 0,6% precedente. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire a 385mila unità rispetto alle 355mila della lettura precedente. Per l’indice New York Empire State Manufacturing le attese parlano di un dato pari a -7,2 punti rispetto ai -6,16 di ottobre, mentre l’indice Phiadelphia Fed riferito al mese in corso è visto a +2 punti, in frenata dai +5,7 di ottobre.
In agenda anche un discorso di John Williams, presidente della Fed di San Francisco, e a prendere la parola sarà anche Jeffrey Lacker, a capo della Fed di Richmond. Previsto inoltre gli interventi di Richard Fisher e di Charles Plosser, presidenti rispettivamente della Fed di Dallas e di Philadelphia, ma l’intervento più rilevante sarà senza dubbio quello del Chairman Ben Bernanke.
In serata, dopo la chiusura di Wall Street, si guarderà ai risultati trimestrali di Applied Materials e di Dell che per non deludere le attese dovranno centrare l’obiettivo di un utile per azione rispettivamente di 0,03 e di 0,4 dollari.
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