Borse in crisi, piove l’allarme del Cbo sugli Usa. E i repubblicani fanno marcia indietro
Di Elena Dal Maso
Ancora negativa Wall Street (Dow Jones -0,94%, Nasdaq -1,42%, S&P 500 -1,22%), che ha trascinato in rosso le piazza asiatiche e del Sud America. Il terrore è che gli Usa non trovino subito un accordo sul Fiscal cliff. Ad aggravare la situazione, le previsioni del Cbo, secondo cui un mancato patto fra le parti porterà in recessione gli Usa nel 2013 e un tasso di disoccupazione al 9,1%. Ieri i repubblicani, spaventati, hanno iniziato a fare ampie concessioni.
Da due giorni i listini di tutto il mondo sono presi da un’ondata di vendite per la paura che il primo gennaio 2013 scatti in automatico la stretta della spesa pubblica e l'aumento generalizzato delle tasse. Condizione fondamentale perché ciò non avvenga è che i due partiti americani, che hanno una visione opposta sull’economia, trovino una mediazione in tempi brevissimi.
Spaventati dalle forti reazioni negative di tutto il mondo e dalle previsioni del Cbo (Congressional Budget Office, organismo indipendente incaricato di fornire analisi economiche al Congresso) secondo le quali se non superato, il Fiscal cliff farà scivolare l'economia Usa in recessione nel 2013, con un balzo del tasso di disoccupazione al 9,1%, i repubblicani hanno cominciato a fare qualche passo indietro arrivando ad un a concessione che prima delle elezioni non avrebbero sicuramente accordato. Sembra infatti che abbiano accantonato l'idea di annullare la legge di riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama.
Lo ha detto ieri lo speaker della Camera, Johnm Boehner. Intervistato dall'Abc New che gli chiedeva se volesse portare avanti la promessa fatta da Mitt Romney, durante la campagna elettorale, di affossare l'Obamacare, Boehner ha riconosciuto che le elezioni "hanno canbiato la situazione". "l'Obamacare è legge del Paese", ha aggiunto.
Secondo il Cbo, senza un'intesa per far evitare l'entrata in vigore dei tagli automatici alla spesa pubblica e l'aumento delle tasse per il 90% delle famiglie americane, l'economia americana si contrarrà nel 2013 dello 0,5% e il tasso di disoccupazione salirà al 9,1%. Il Fiscal cliff avrà un impatto da 600 miliardi di dollari nel 2013, poco meno del primo piano di stimolo varato da Obama nel 2009, all’inizio della sua presidenza per sostenere l'economia.
Sempre in base alle previsioni del Cbo, il Pil americano crescerà del 2,2% il prossimo anno se gli sgravi fiscali dell'era Bush per i più ricchi saranno estesi. L'economia si espanderà del 3% se le detrazioni sugli stipendi dei lavoratori e i sussidi ai disoccupati di lungo termine saranno estesi. Le agevolazioni fiscali, sia quelle per i ricchi che tutte le altre, sono al centro del braccio di ferro in Congresso, con i repubblicani che vogliono l'estensione degli sgravi ai ricchi mentre Obama vuole aumentare le aliquote fiscali per i più abbienti, portandole dall'attuale 35% al 39,6%, al livello dell'era Clinton.
Da due giorni i listini di tutto il mondo sono presi da un’ondata di vendite per la paura che il primo gennaio 2013 scatti in automatico la stretta della spesa pubblica e l'aumento generalizzato delle tasse. Condizione fondamentale perché ciò non avvenga è che i due partiti americani, che hanno una visione opposta sull’economia, trovino una mediazione in tempi brevissimi.
Spaventati dalle forti reazioni negative di tutto il mondo e dalle previsioni del Cbo (Congressional Budget Office, organismo indipendente incaricato di fornire analisi economiche al Congresso) secondo le quali se non superato, il Fiscal cliff farà scivolare l'economia Usa in recessione nel 2013, con un balzo del tasso di disoccupazione al 9,1%, i repubblicani hanno cominciato a fare qualche passo indietro arrivando ad un a concessione che prima delle elezioni non avrebbero sicuramente accordato. Sembra infatti che abbiano accantonato l'idea di annullare la legge di riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama.
Lo ha detto ieri lo speaker della Camera, Johnm Boehner. Intervistato dall'Abc New che gli chiedeva se volesse portare avanti la promessa fatta da Mitt Romney, durante la campagna elettorale, di affossare l'Obamacare, Boehner ha riconosciuto che le elezioni "hanno canbiato la situazione". "l'Obamacare è legge del Paese", ha aggiunto.
Secondo il Cbo, senza un'intesa per far evitare l'entrata in vigore dei tagli automatici alla spesa pubblica e l'aumento delle tasse per il 90% delle famiglie americane, l'economia americana si contrarrà nel 2013 dello 0,5% e il tasso di disoccupazione salirà al 9,1%. Il Fiscal cliff avrà un impatto da 600 miliardi di dollari nel 2013, poco meno del primo piano di stimolo varato da Obama nel 2009, all’inizio della sua presidenza per sostenere l'economia.
Sempre in base alle previsioni del Cbo, il Pil americano crescerà del 2,2% il prossimo anno se gli sgravi fiscali dell'era Bush per i più ricchi saranno estesi. L'economia si espanderà del 3% se le detrazioni sugli stipendi dei lavoratori e i sussidi ai disoccupati di lungo termine saranno estesi. Le agevolazioni fiscali, sia quelle per i ricchi che tutte le altre, sono al centro del braccio di ferro in Congresso, con i repubblicani che vogliono l'estensione degli sgravi ai ricchi mentre Obama vuole aumentare le aliquote fiscali per i più abbienti, portandole dall'attuale 35% al 39,6%, al livello dell'era Clinton.
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