venerdì 16 novembre 2012

FACEBOOK DECOLLA IN BORSA


Meeting alla Casa Bianca costruttivo, WS respira
e Facebook corre

Di Ilaria Ammendola
Dichiarazione Obama su Fiscal Cliff
Wall Street è passata in positivo, dopo che il meeting alla Casa Bianca sul fiscal cliff è stato definito costruttivo dai suoi partecipanti. Al momento il Dow Jones avanza dello 0,3%, il Nasdaq dello 0,46% e il S&P 500 dello 0,38%. Oggi i funzionari dell'amministrazione Obama hanno iniziato le negoziazioni con i parlamentari con l'obiettivo di trovare un compromesso sui tanto temuti tagli alla spesa e sugli aumenti delle tasse che potrebbero scattare nel 2013.

Il meeting si è chiuso positivamente. Il presidente americano Barack Obama ha definito l'incontro costruttivo, aggiungendo di essere d'accordo sul fare tutto il possibile per trovare una soluzione che eviti il fiscal cliff. Obama ha poi sottolineato che c'è accordo anche sul ''lavorare insieme per trovare un approccio bilanciato per ridurre il deficit e il debito che includa sia le entrate sia i tagli alla spesa e incoraggi la crescita economica e dell'occupazione di lungo termine''.

Il democratico Harry Reid ha assicurato che un accordo non sarà trovato all'ultimo momento e la leader democratica Nancy Pelosi si è detta fiduciosa sul fatto che una soluzione sul fiscal cliff sia in vista, affermando di voler fissare i punti essenziali dell'accordo prima di Natale. Anche per il repubblicano John Boehner il meeting è stato molto costruttivo, ma si è detto pronto a discutere un aumento delle tasse a patto che vengano previsti anche tagli alla spesa.

Prima che iniziasse il meeting, Obama ha affermato di sperare che l'incontro desse il via ad un processo proficuo tra le parti in causa. "Penso che siamo tutti ben consci che ci sono dei problemi urgenti", ha affermato Obama, e "la nostra sfida è di assicurare che siamo in grado di cooperare, lavorare insieme, trovare del terreno in comune, fare compromessi". Lo scopo del vertice era di trovare un accordo per sostituire i circa 500 miliardi di dollari di tagli alla spesa e aumenti di tasse. Alcune fonti hanno però reso noto che i funzionari della Casa Bianca sono già in uno stato avanzato nelle trattative per sostituire i tagli alla spesa attesi per gennaio con altri meno ingenti.

Sul listino statunitense in luce Facebook che avanza del 6% a 23,5 dollari. Il temuto lockup di due giorni fa ha infiammato le azioni invece di farle ulteriormente deprezzare come molti temevano. Il rialzo superiore al 15% messo a segno da lunedì è dovuto anche dalle ricoperture di quegli investitori che avevano scommesso su un tracollo del titolo in concomitanza con la fine del periodo di lockup per 800 milioni di azioni, un ammontare vicino al flottante della società.

L'attuale corsa sembra suggerire che i potenziali risvolti negativi della fine del lockup erano stati già pienamente scontati nelle ultime settimane. Tuttavia per il titolo Facebook i test non sono terminati. A dicembre verranno sbloccate altre 156 milioni di azioni seguite a maggio 2013 da altri 47 milioni. ''Tutto sembra indicare che il mercato abbia perso appetito ad assumere posizioni corte su Facebook'', ha affermato Karl Loomes, analista di SunGard's Astec Analytics con il Wall Street Journal.

L'attuale performance arriva dopo un periodo nero: dal collocamento di maggio a oggi il titolo ha praticamente dimezzato il suo valore. Dai 38 dollari del collocamento, sei mesi fa, dopo una fiammata iniziale a quota 45, è sceso fino a 17,55 dollari (minimo toccato il 4 settembre) e al momento viaggia tra i 19 e i 25 dollari.  "L'andamento del titolo è stato chiaramente deludente", ha ammesso il fondatore di Facebook, presidente e principale azionista della società, Mark Zuckerberg.

E non accresce la fiducia il fatto che i vertici dell'azienda abbiano continuato a disfarsi dei propri titoli, provocando regolarmente una caduta dei prezzi. A fine ottobre Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook, ha incassato 7,44 milioni di dollari dalla vendita di circa 353mila azioni (piccola parte dei 20 milioni di titoli in suo possesso), operazione seguita pochi giorni dopo dalla vendita di altri 153 mila titoli. Negli ultimi giorni le vendite sono andate avanti a cadenza quasi giornaliera. E' il caso di Theodore W. Ullyot, uno dei vicepresidenti, che nelle ultime due settimane non appena sbloccata parte dei titoli in suo possesso, ha provveduto a vendere 153 mila azioni di Facebook incassando 3,1 milioni di dollari.

Questo trend ha portato Zuckerberg, quando il titolo ha toccato il suo minimo, a impegnarsi a non vendere per dodici mesi i titoli in suo possesso. Una prova di fiducia che ha un certo valore visto che il fondatore detiene ancora il 20% del totale. La manovra d'altra parte non è certamente disinteressata, visto che per ogni dollaro di calo delle quotazioni di Facebook, Zuckerberg diventa più povero di 500 milioni di dollari.

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