martedì 13 novembre 2012

UNICREDIT IN RALLY


Unicredit fa colpo sul mercato con un utile a 335 milioni

Di Francesca Gerosa
<a href="/quotazioni/quotazioni.asp?step=1&action=ricerca&codiceStrumento=u2ae&titolo=UNICREDIT">Unicredit</a> fa colpo sul mercato con un utile a 335 milioni
Unicredit fa colpo sul mercato.L'istituto di Piazza Cordusio haarchiviato il terzo trimestre con utile netto di 335 milioni (di cui 39,5 milioni dal riacquisto di obbligazioni ABS, asset backed securities), in deciso miglioramento rispetto ai 169 milioni del secondo trimestre (-474 milioni nel terzo trimestre 2011) e ben oltre le attese degli analisti a 135 milioni di euro. Tanto che a Piazza Affari il titolo strappa un +2,13% a 3,44 euro. In realtà il consenso era piuttosto ampio: viaggiava tra una stima massima di 260 milioni e una minima di -56 milioni.

Ma Unicredit ha decisamente superato la stima massima. Anche nei primi nove mesi l'utile è salito a 1,4 miliardi dagli 847 milioni dei primi nove mesi del 2011 al netto degli elementi straordinari. I ricavi in questo periodo sono cresciuti del 2% a 19,5 miliardi di euro e il margine operativo lordo a 8,2 miliardi (+9,6% su base annuale, -0,5% al netto del riacquisto di obbligazioni e ABS) con accantonamenti su crediti per 5,1 miliardi (+13,2% su base annuale).

Mentre nel solo terzo trimestre i ricavi hanno raggiunto quota 6,1 miliardi (+6,9% su base annuale, -2,1% su base trimestrale), di cui 58,9 milioni dal riacquisto di ABS. Il consenso se li aspettava a 6,085 miliardi. "Nonostante la persistente difficoltà del contesto economico, in particolare in Italia, i nostri ricavi mostrano una buona tenuta, grazie alla diversificazione geografica e alla forza della nostra presenza nell'area" del Centro Est Europa, ha commentato l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni.

In effetti, i ricavi "core" (margine d'interesse e commissioni nette), scesi solo del 2% trimestre su trimestre (-4,3% anno su anno), hanno mantenuto una buona tenuta grazie al contributo dato dall'Europa centrale e orientale e dalla Polonia, Paesi nei quali i ricavi hanno segnato un aumento costante del 4,4% trimestre su trimestre (+4,5% anno su anno).

Il margine operativo lordo nel terzo trimestre è salito a 2,4 miliardi (+29,5% su base annuale, -4,7% su base trimestrale), di cui 58,9 milioni dal riacquisto di ABS con costi operativi in calo del 3,7% a 3,7 miliardi di euro, perfettamente in linea con le stime del consenso a 3,77 miliardi, e un rapporto costo/ricavi al 61,7% (-6,2 punti percentuali) al netto dei ricavi derivanti dal riacquisto delle obbligazioni ABS. Unica nota stonata gli accantonamenti su crediti pari a 1,8 miliardi (-1,8% su base annuale, -5,2% su base trimestrale), una cifra superiore alle attese del consenso a 1,6 miliardi.

Sotto il profilo patrimoniale, il Core Tier 1 ratio a settembre era pari al 10,67% ed è migliorato per la dinamica degli Rwa e per gli utili non distribuiti, crescendo di 28 punti base. Il Tier 1 ratio è risultato pari all'11,26% e il Total capital tatio ha raggiunto il 13,83%. Il Cet 1 ratio, anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, è al 9,3%, già oltre la precedente indicazione per il 2012 fissata al 9,1%.

"A un anno dal lancio del piano strategico", ha proseguito Ghizzoni, "registriamo importanti effetti positivi, con un calo dei costi a sostegno dell'utile netto e una riduzione significativa degli attivi ponderati per il rischio. Abbiamo completato il piano di finanziamento 2012 con il collocamento di una varietà di obbligazioni attraverso la rete retail e attingendo con grande successo al mercato wholesale e continueremo a cogliere le opportunità che si presenteranno".

Numeri e previsioni che il mercato apprezza. "I dati sono complessivamente migliori delle attese. Ci aspettavamo ricavi totali per 6,07 miliardi e accantonamenti per 1,6 miliardi, ma un utile netto di soli 126 milioni e un core Tier1 ratio al 10,4%", afferma un analista di una sim milanese che comunque conferma il giudizio neutral sul titoloUnicredit.

Separatamente il cda di Unicredit ha deciso di fondere le proprie controllate in Repubblica Ceca e Slovacchia in un'unica banca cecoslovacca, nell'ambito della prevista razionalizzazione della presenza del gruppo nell'Europa centro orientale. L'integrazione dovrebbe essere completata entro fine 2013 e iniziare a produrre sinergie a partire dal 2014.

Nessun commento:

Posta un commento