De' Longhi, collocamento lampo da parte della famiglia
Di Francesca Gerosa
Collocamento lampo da parte della famiglia De' Longhi. La holding Soparfi ha completato la cessione dell'8% del capitale diDe' Longhi tramite un accelerated bookbuilding riservato agli investitori istituzionali a un prezzo di 9,5 euro per azione, riducendo la quota dal 75% al 67%. Ieri alcune fonti parlavano di un range di prezzo tra 9,30 e 9,50 euro per azione.
Il titolo a Piazza Affari passa di mano a 9,565 euro e cede l'8%. Ieri aveva chiuso a quota 10,50 euro. Sul mercato sono state piazzate 11,96 milioni di azioni. Il regolamento dell'operazione avverrà il 21 novembre. Bank of America Merrill Lynch ha agito in qualità di Sole Bookrunner.
La logica della vendita è quello di aumentare il flottante ora al 25% e la liquidità del titolo a seguito dell'interesse dimostrato dagli investitori per una maggiore esposizione alla società. Visto il prezzo del collocamento, gli analisti di Kepler si aspettavano una certa pressione sull'azione su cui mantengono il rating hold e il prezzo obiettivo a 10,4 euro dal momento che, dopo la forte performance in borsa (+60% da inizio anno), il prezzo ha raggiunto la valutazione del broker.
La famiglia mantiene comunque un'ampia maggioranza della società che ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno con un utile netto di 63,3 milioni, in rialzo dai 56,4 milioni dei 9 mesi 2011, ricavi per 988,8 milioni (+8,3%) e un ebitda ante oneri non ricorrenti in aumento a 138,3 milioni (127,9 milioni).
Numeri a seguito dei quali il management di De' Longhi ha recentemente confermato le attese per un ebitda 2012 di almeno 222 milioni di euro grazie alle buone vendite a ottobre e a inizio novembre, sostenuto quindi da più fatturato e meno leva operativa. Per il 2013, le stime degli analisti di Equita (hold e target price a 11 euro confermati sul titolo) sono leggermente più caute a livello di margini rispetto al consenso (ebitda a 250 milioni di euro contro 260 milioni) per tener conto dell'impatto diluitivo atteso dai cambi e dall'integrazione di Braun.
Il titolo a Piazza Affari passa di mano a 9,565 euro e cede l'8%. Ieri aveva chiuso a quota 10,50 euro. Sul mercato sono state piazzate 11,96 milioni di azioni. Il regolamento dell'operazione avverrà il 21 novembre. Bank of America Merrill Lynch ha agito in qualità di Sole Bookrunner.
La logica della vendita è quello di aumentare il flottante ora al 25% e la liquidità del titolo a seguito dell'interesse dimostrato dagli investitori per una maggiore esposizione alla società. Visto il prezzo del collocamento, gli analisti di Kepler si aspettavano una certa pressione sull'azione su cui mantengono il rating hold e il prezzo obiettivo a 10,4 euro dal momento che, dopo la forte performance in borsa (+60% da inizio anno), il prezzo ha raggiunto la valutazione del broker.
La famiglia mantiene comunque un'ampia maggioranza della società che ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno con un utile netto di 63,3 milioni, in rialzo dai 56,4 milioni dei 9 mesi 2011, ricavi per 988,8 milioni (+8,3%) e un ebitda ante oneri non ricorrenti in aumento a 138,3 milioni (127,9 milioni).
Numeri a seguito dei quali il management di De' Longhi ha recentemente confermato le attese per un ebitda 2012 di almeno 222 milioni di euro grazie alle buone vendite a ottobre e a inizio novembre, sostenuto quindi da più fatturato e meno leva operativa. Per il 2013, le stime degli analisti di Equita (hold e target price a 11 euro confermati sul titolo) sono leggermente più caute a livello di margini rispetto al consenso (ebitda a 250 milioni di euro contro 260 milioni) per tener conto dell'impatto diluitivo atteso dai cambi e dall'integrazione di Braun.
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