La sapete l’ultima? Samsung ha alzato il tariffario del 20% per la produzione e consegna di alcuni componenti che equipaggiano gli Iphone e gli Ipad, e Apple… se la è ingoiata e zitta.
Oh non lo sapevate? Non sapevate che Apple fa costruire componenti critici dei suoi I(qualcosa) da Samsung? Quella stessa Samsung che gli fa concorrenza diretta e che è stata oggetto della celebre azione giudiziale negli Stati Uniti?
Ecco ora lo sapete, e forse capite il perché dello scetticismo di Rischio Calcolato sulle magnifiche sorti e progressive dell’azienda di Cupertino.
Vi spiego cosa è Apple: dovete pensare ad Apple come a NIKE per le scarpe, il progetto lo si fa in USA ma la costruzione la si appalta in oriente. Peccato che a differenza di NIKE (per ora… stanno arrivando i marchi di scarpe fiche cinesi), Apple in oriente si ritrova il suo più temibile concorrente il quale è anche produttore di componenti critici (il chip A6 e A6x tanto per dirne due).
Cosa ci insegnano gli schiaffoni che si sta beccando Apple?
Ci insegnano che alla fine vince chi produce le cose, non chi le progetta. Perchè produrre costa più tempo e fatica che progettare, una fabbrica e un distretto produttivo lo tiri su in un decennio non in sei mesi. Mentre Samsung (e tra poco i Cinesi) è riuscita a mettere insieme un suo team interno per progettare e creare nuovi prodotti, Apple non può neppure immaginare di costruire le “sue” linee produttive.
Le opzioni che rimangono a Cupertino sono:
1) Cercare di sostituire Samsung con altri produttori (orientali? buona fortuna)
2) Comprarsi una società che “produce” microchip e altri componenti chiave.
Comunque roba costosa e che incide sui margini.
In Sintesi: per Apple la festa è finita, non c’è più spazio per vendere prodotti a prezzi stellari fatti con componenti pagati molto meno. I tizi che fino adesso hanno “costruito” schermi touch e chip hanno “imparato” a farselo in casa il prodotto finito.
L’insegnamento è: alla fine vince chi “produce le cose”. Vale per tutti, stati compresi.