lunedì 12 novembre 2012

CAMPARI DELUDE GLI ANALISTI


Campari cresce solo nelle Americhe e non accontenta il mercato

Di Francesca Gerosa
<a href="/quotazioni/quotazioni.asp?step=1&action=ricerca&codiceStrumento=u2ae&titolo=CAMPARI">Campari</a> cresce solo nelle Americhe e non accontenta il mercato
Campari si piazza tra le peggiore blue chip dopo la pubblicazione dei conti dei primi nove mesi. Il titolo scende infatti del 2,65% a quota 6,06 euro. La società ha chiuso il periodo con un utile pretasse di 175,7 milioni di euro, registrando una crescita inferiore alle attese degli analisti (190 milioni) dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Anche i ricavi sono saliti meno del previsto a 931,6 milioni (+4,8%), mentre l'ebitda prima di oneri e proventi non ricorrenti si è portato a 238,4 milioni  (+2,5%, crescita organica +0,9%, 25,6% delle vendite). Gli analisti se lo aspettavno a 244 milioni.

Sotto le attese anche l'ebit prima di oneri e proventi non ricorrenti: si è attestato a 213,9 milioni (+2,0%, crescita organica +0,5%, 23% delle vendite), mentre gli esperti avevano una stima più alta a 220 milioni. Infine, il debito finanziario netto al 30 settembre è calato come previsto a 608 milioni (636,6 milioni al 31 dicembre 2011).

In particolare, le vendite nell'area Americhe, pari al 35,2% delle vendite totali, hanno registrato una crescita complessiva del 10,1%, determinata da una variazione organica positiva del +6%, da un effetto perimetro del -0,9% e da un effetto cambi positivo del +5%.

Viceversa, le vendite sul mercato italiano, pari al 30,4% del totale, sono scese dell'1,3%, un calo attribuibile a una performance organica negativa del -1,9% e a una variazione di perimetro del +0,5%. Anche le vendite nel resto d'Europa, pari al 24% del totale, hanno segnato un calo dello 0,7%, determinato da una performance organica negativa del -1,7%, da una variazione di perimetro positiva del +0,2% e da un effetto cambi del +0,8%.

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