Martedì nero per Mediaset. Gli analisti scaricano il titolo
Il titolo è riuscito a dimezzare le perdite rispetto alla flessione segnata nell’intraday, chiudendo comunque con un bilancio pesante. I conti del gruppo penalizzano i corsi, poco aiutati dai giudizi impietosi delle banche d’affari.
Mercoledì nero per Mediaset che dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rimbalzo di circa mezzo punti percentuale, quest’oggi è stato colpito da un’ondata di vendite. Il titolo ha avviato da subito gli scambi in flessione, arrivando a segnare nell’intraday un minimo a 1,2 euro, con un affondo di quasi sei punti percentuali. In seguito si è avuto un recupero che ha permesso quasi di dimezzare le perdite, visto che il titolo ha terminato gli scambi a 1,238 euro, con un ribasso del 2,9%, alimentato da volumi di scambio decisamente elevati visto che sono passati di mano quasi 48 milioni di pezzi, quasi il triplo della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a poco più di 17 mlioni di pezzi.
A far affondare le quotazioni della società del Biscione sono stati i risultati del terzo trimestre diffusi ieri dopo la chiusura di Piazza Affari. Il grupop per la prima volta nella sua storia ha riportato una perdita, visto che il terzo trimestre è stato archiviato con un rosso di 88,4 milioni di euro, rispetto all’utile di 1,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
In calo anche il fatturato che è passato da 787,2 a 656,6 milioni di euro, mentre l’Ebitda iportato na contrazione del 43% a 143 milioni di euro e l’Ebit è passato da 27 a -99 milioni.
La debolezza del terzo trimeste è stata causata dalla flessione della pubblicità che ha riportato una contrazione del 24%.
A tal proposito gli analisti di Equita SIM segnalano che il mercato pubblicitario rimane debole e il mese di ottobre evidenzia un calo di oltre il 20%. Per questo motivo la SIM milanese ha deciso di rivedere le stime sulla raccolta pubblicitaria 2012 da -13% a -15%.
Gli analisti hanno anche ritoccato le previsioni sul 2012 passando da un utile di 26 milioni ad una perdita di 17, mentre per il 2013 le stime sull’utile calano da 67 a 25 milioni.Equita SIM segnala che grazie al taglio dei costi la società acquisisce un’importante leva operativa in caso di ripresa della pubblicità. Nello scenario attuale però il titolo continua a non piacere agli analisti che consigliano di ridurre le posizioni in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 1,2 euro.
Cattive notizie anche da Societè Generale che ha ribadito l’indicazione di vendere Mediaset, con un target price rivisto da 1 a 0,9 euro. Il broker ha tagliato le stime sull’utile per azione riferite all’anno in corso a -0,02 per azione, scontando un calo della pubblicità a fine anno del 17,5% e costi operativi della tv in calo a 100 milioni di euro.A far affondare le quotazioni della società del Biscione sono stati i risultati del terzo trimestre diffusi ieri dopo la chiusura di Piazza Affari. Il grupop per la prima volta nella sua storia ha riportato una perdita, visto che il terzo trimestre è stato archiviato con un rosso di 88,4 milioni di euro, rispetto all’utile di 1,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
In calo anche il fatturato che è passato da 787,2 a 656,6 milioni di euro, mentre l’Ebitda iportato na contrazione del 43% a 143 milioni di euro e l’Ebit è passato da 27 a -99 milioni.
La debolezza del terzo trimeste è stata causata dalla flessione della pubblicità che ha riportato una contrazione del 24%.
A tal proposito gli analisti di Equita SIM segnalano che il mercato pubblicitario rimane debole e il mese di ottobre evidenzia un calo di oltre il 20%. Per questo motivo la SIM milanese ha deciso di rivedere le stime sulla raccolta pubblicitaria 2012 da -13% a -15%.
Gli analisti hanno anche ritoccato le previsioni sul 2012 passando da un utile di 26 milioni ad una perdita di 17, mentre per il 2013 le stime sull’utile calano da 67 a 25 milioni.Equita SIM segnala che grazie al taglio dei costi la società acquisisce un’importante leva operativa in caso di ripresa della pubblicità. Nello scenario attuale però il titolo continua a non piacere agli analisti che consigliano di ridurre le posizioni in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 1,2 euro.
La strategia di vendere il titolo, malgrado la valutazione depressa, tiene conto di un profilo rischio/rendimento poco attraente, considerando che i prezzi attuali implicitamente scontano un incremento della pubblicità del 18% nei prossimi due anni, ma questo aumento appare molto incerto.
Negativo anche il giudizio di Nomura che invita a ridurre l’esposizione a Mediaset in portafoglio, con un fair value a 1,25 euro. Il broker riconosce che ulteriori risparmi possono contribuire a dare un parziale sostegno al bilancio del gruppo, ma la pubblicità continua ad essere in forte calo e questo farà sì che gli utili restino sotto pressione.
L’unico broker a muoversi in controtendenza su Mediaset è stato Deutsche Bank che ha deciso oggi di rivedere al rialzo la raccomandazione sul titolo da “sell” a “hold” con un prezzo obiettivo rivisto verso l’alto da 1 a 1,3 euro. La casa tedesca richiama l’attenzione sul fatto che ora il business italiano del gruppo viene valorizzato a zero, sebbene lo stesso genererà cassa per 290 milioni di euro nel 2013 pre-dividendo.
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