Una delusione arriva dalle trimestrali Usa
Le trimestrali americane hanno chiaramente deluso, ma il prodotto interno lordo statunitense cresce più delle aspettative, riacccendendo le speranze per un finale d’anno positivo. I Democratici sono riusciti a far rieleggere Obama
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AZIONI
Le trimestrali americane hanno chiaramente deluso, ma il prodotto interno lordo statunitense cresce più delle aspettative, riacccendendo le speranze per un finale d’anno positivo. I Democratici sono riusciti a far rieleggere Obama ed ora, senza più giochi elettorali in corso, dovranno unire i loro sforzi a quelli dei Repubblicani per affrontare insieme il grosso ostacolo del Fiscal Cliff. Dal primo gennaio 2013, infatti, in mancanza di un accordo del Congresso che vari misure diverse, scatteranno automatimente dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse per un totale di 600 miliardi di dollari. Tutto ciò comporterà per gli Stati Uniti un piano d'austerita pesantissimo (in Europa verrebbe definito un "piano lacrime e sangue") che condurrebbe l'economia statunitense in recessione, con tutti le conseguenze su scala mondiale. Dunque attenzione ai titoli forti nelle esportazioni, ma anche ai finanziari, soprattutto se la crisi greca dovesse degenerare ulteriormente.
Le trimestrali americane hanno chiaramente deluso, ma il prodotto interno lordo statunitense cresce più delle aspettative, riacccendendo le speranze per un finale d’anno positivo. I Democratici sono riusciti a far rieleggere Obama ed ora, senza più giochi elettorali in corso, dovranno unire i loro sforzi a quelli dei Repubblicani per affrontare insieme il grosso ostacolo del Fiscal Cliff. Dal primo gennaio 2013, infatti, in mancanza di un accordo del Congresso che vari misure diverse, scatteranno automatimente dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse per un totale di 600 miliardi di dollari. Tutto ciò comporterà per gli Stati Uniti un piano d'austerita pesantissimo (in Europa verrebbe definito un "piano lacrime e sangue") che condurrebbe l'economia statunitense in recessione, con tutti le conseguenze su scala mondiale. Dunque attenzione ai titoli forti nelle esportazioni, ma anche ai finanziari, soprattutto se la crisi greca dovesse degenerare ulteriormente.
OBBLIGAZIONI
La Grecia sta tornando ad essere un pericolo esplosivo, visto che la sua Corte dei Conti ha espresso parere di incostituzionalità nei confronti degli ultimi tagli imposti dalla Troika. Sarà proprio sul fronte greco che potrebbe nascere la sconfitta di quell’assurdità chiamata "Fiscal Compact". Gli spread rimangono sempre a livelli alti e potrebbero rialzarsi ulteriormente soprattutto se il Portogallo dovesse richiedere nuovi aiuti e non più una semplice “consulenza” da parte del Fondo Monetario Internazionale. Per quanto riguarda l'Italia lla curva dei rendimenti continua a rimanere in una situazione di equilibrio tra la consistenza dei rendimenti ed il rischio che viene percepito.VALUTE
La Grecia sta tornando ad essere un pericolo esplosivo, visto che la sua Corte dei Conti ha espresso parere di incostituzionalità nei confronti degli ultimi tagli imposti dalla Troika. Sarà proprio sul fronte greco che potrebbe nascere la sconfitta di quell’assurdità chiamata "Fiscal Compact". Gli spread rimangono sempre a livelli alti e potrebbero rialzarsi ulteriormente soprattutto se il Portogallo dovesse richiedere nuovi aiuti e non più una semplice “consulenza” da parte del Fondo Monetario Internazionale. Per quanto riguarda l'Italia lla curva dei rendimenti continua a rimanere in una situazione di equilibrio tra la consistenza dei rendimenti ed il rischio che viene percepito.VALUTE
L’Euro sembrava già in difficoltà la scorsa settimana nei confronti del Dollaro e negli ultimi giorni il quadro ha confermato le impressioni. Presto potrebbe arrivare un segnale negativo. Attenzione, però, ai repentini ed apparentemente ingiustificabili rimbalzi che spessissimo avvengono sui mercati valutari, che non sono Borse (cioè luoghi di incontro tra domanda ed offerta), ma veri e propri circuiti interbancari, dove la manipolazione è molto più facile di quanto si pensi. Perciò sono altamente possibili sorprese sull’Euro/Dollaro soprattutto in questi giorni post-elezioni. Attenzione anche alla Lira turca, dopo che Fitch ha tolto il paese dal rating di "junk bond".
MATERIE PRIME
Le materie prime sono state colpite da una forte ondata di pessimismo. Sul mercato dei metalli la domanda è calata fortemente e le aspettative sono ancora più pessimistiche. Sul mercato del petrolio vige il caos più totale, con un crollo delle scorte di distillati e aspettative molto negative sull’andamento della domanda. L’oro rimane debole perché ora le banche centrali sono diventate venditrici nette.VALUTE
Le materie prime sono state colpite da una forte ondata di pessimismo. Sul mercato dei metalli la domanda è calata fortemente e le aspettative sono ancora più pessimistiche. Sul mercato del petrolio vige il caos più totale, con un crollo delle scorte di distillati e aspettative molto negative sull’andamento della domanda. L’oro rimane debole perché ora le banche centrali sono diventate venditrici nette.VALUTE
L’Euro sembrava già in difficoltà la scorsa settimana nei confronti del Dollaro e negli ultimi giorni il quadro ha confermato le impressioni. Presto potrebbe arrivare un segnale negativo. Attenzione, però, ai repentini ed apparentemente ingiustificabili rimbalzi che spessissimo avvengono sui mercati valutari, che non sono Borse (cioè luoghi di incontro tra domanda ed offerta), ma veri e propri circuiti interbancari, dove la manipolazione è molto più facile di quanto si pensi. Perciò sono altamente possibili sorprese sull’Euro/Dollaro soprattutto in questi giorni post-elezioni. Attenzione anche alla Lira turca, dopo che Fitch ha tolto il paese dal rating di "junk bond".
MATERIE PRIME
Le materie prime sono state colpite da una forte ondata di pessimismo. Sul mercato dei metalli la domanda è calata fortemente e le aspettative sono ancora più pessimistiche. Sul mercato del petrolio vige il caos più totale, con un crollo delle scorte di distillati e aspettative molto negative sull’andamento della domanda. L’oro rimane debole perché ora le banche centrali sono diventate venditrici nette.
Le materie prime sono state colpite da una forte ondata di pessimismo. Sul mercato dei metalli la domanda è calata fortemente e le aspettative sono ancora più pessimistiche. Sul mercato del petrolio vige il caos più totale, con un crollo delle scorte di distillati e aspettative molto negative sull’andamento della domanda. L’oro rimane debole perché ora le banche centrali sono diventate venditrici nette.
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