Che cos'è il Fiscal Cliff che sta terrorizzando il mondo?
Ha terrorizzato mezzo mondo e preoccupato persino l’Europa che di guai propri non ne ha certo pochini, persino il FMI è intervenuto per chiedere a Washington chiarimenti sulle politiche che intende adottare per evitarlo, mentre i G20 da Washington hanno gridato all’allarme recessione.
Entrerà in vigore nel gennaio 2013 e porterà a una spesa che tra aumenti delle tasse e tagli alla spesa pubblica toccherà i 7 mila miliardi di dollari.
E il problema recessione c’è visto che la crescita del Pil è prevista per il 2012 al 2% con stime oscillanti per il 2013 tra il 2,5% e il 2,25%, mentre il Fiscal Cliff potrebbe impattare sull’economia con un -2% e, secondo i più pessimisti, anche con un -4%, in considerazione di una spesa aumentata per ogni famiglia, in media di 3.500 dollari.
L’anno scorso, il Congresso, con un accordo bipartisan, dietro la minaccia (tuttora esistente) di uno sforamento del tetto del deficit ha imposto una serie di tagli alla spesa pubblica pari a 1,2 miliardi di dollari di riduzione del deficit nell’arco di 10 anni.
Nello specifico, come fa notare CNN Money, il settore della Difesa vedrà tagliata una cifra di 55 miliardi di dollari solo nel 2013 rispetto ai soliti livelli previsti di spesa, cosa che porterà al taglio, in media, del 10% del capitale disponibile per ogni singolo programma.
Altri 55 miliardi di dollari saranno tagliati dal cosiddetto settore nondefense, che include istruzione, controlli sui generi alimentari e norme di sicurezza per le compagnie aeree. Qui il taglio automatico sui singoli programmi avrà un impatto medio del -8%.
Peccato che queste scadenze siano state poste in concomitanza con quelle che a suo tempo diede Bush jr per le esenzioni fiscali. Con cifre non da poco: le aliquote d'imposta sul reddito passano da un minimo del 15% (su quelle che prima erano del 10%) a un massimo del 39,6% (su quelle che prima erano al 35%)
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Abbassata la soglia di esenzione fiscale (prima era di 5 milioni di dollari ora è di 1 milione) ai livelli del 2001 e e l'aliquota fiscale massima sui beni imponibili sale al 55%, in aumento dal 35%.
Le famiglie ad alto reddito non godranno più di alcun beneficio nè di deduzioni anche documentabili.
I redditi esenti da imposta minima non saranno più quelli inferiori a 50.500 per i single e 78.750 per le famiglie, ma scenderanno a 33.750 per primi e 45.00 per le seconde. Il che porterà oltre 30 milioni di persone a dover pagare ulteriori aggravi fiscali, fino da 4 milioni di dollari.
Cancellate le esenzioni per studenti
La Social Security tax (invalidità e vecchiaia per intenderci) ritorna al 6,2%, rispetto al 4,2%.
Cancellata l’indennità di disoccupazione. Ciò significa che i lavoratori che perdono il posto di lavoro dopo il 1 luglio 2012, riceveranno solo fino a 26 settimane di indennità di disoccupazione di stato, contro le 99 settimane di benefici statali e federali che erano stati fino a poco tempo a disposizione. Da una stima approssimativa, più di 2 milioni ricorrenti perderanno i loro benefici entro gennaio.
Una serie di piccole agevolazioni fiscali aziendali scadranno. Un disegno di legge bipartisan dalla Commissione Finanze del Senato propone di estenderle ad altre fasce o prorogarli, ma non ha superato ancora la votazione di Senato e Camera.
Esperti di bilancio sono inoltre al lavoro per elaborare una nuova addizionale legata alle alte fasce di reddito per diminuire l’impatto sulla spesa pubblica della “Obamacare” la riforma sanitaria voluta dal Presidente e che estende l’obbligo di copertura sanitaria a gran parte della popolazioneUn addizionale dello 0,9% si applica ai salari sui redditi da lavoro superiori a 200.000 dollari ($ 250.000 se sposati). Questo oltre il già previsto 1,45% su tutti i salari: tra i $ 200.000 e $ 500.000, per esempio, pagheranno circa 633 dollari in più, mentre le famiglie che registrano entrate superiori al $ 1 milione vedrebbero un versamento di $ 11.242. Non solo, ma una sovrattassa del 3,8% si applicherebbe una tantum sui redditi da investimento per i nuclei familiari più ricchi.
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