giovedì 1 novembre 2012

DATI POSITIVI SUL FRONTE AMERICANO

Altra tornata di dati Usa positivi, altra accelerazione dei mercati


 

Apertura positiva a Wall Street
Altra tornata di dati Usa positivi, altra accelerazione dei mercati. Il Ftse Mib di Piazza Affari sale dell'1,31% a quota 15.743 punti dopo che le spese per costruzioni negli Stati Uniti a settembre sono salite dello 0,6% su base mensile rispetto al consenso che scontava un +0,7% mese su mese. In termini annuali le spese per le costruzioni a settembre hanno registrato un incremento del 7,8%.

Sempre a settembre il dato sul settore residenziale è salito dello 2,7% su base mensile, mentre quello sul comparto non residenziale è sceso dello 0,4%. Ha inoltre superato le attese l'indice Ism manifatturiero che lo scorso mese si è attestato a 51,7 (51 il consenso) dal 51,5 di settembre, segnalando il secondo mese consecutivo di espansione del comparto.

Positivo, in particolare, il sottoindice relativo ai nuovi ordini, cresciuto a 54,2 da 52,3. Mentre quello dei prezzi, sempre a ottobre, è sceso a 55 da 58. "Il settore manifatturiero Usa sembra un po' più in salute rispetto a un paio di mesi fa", commenta Andrew Grantham, economista di Cibc, ricordando però che il sottoindice sull'occupazione è sceso di due punti, mentre gli ordini dall'estero sono rimasti deboli, mostrando che il settore continua a combattere con una domanda globale debole".

Chiude il cerchio l'indice sulla fiducia dei consumatori, aumentato a 72,2 punti (72 punti il consenso) dai 68,4 punti di settembre. Anche l'indice relativo alle aspettative è salito a 82,9 dagli 81,5 del mese precedente e quello sulla situazione attuale a 56,2 dai 48,7 punti di settembre.

Wall Street marcia spedita al rialzo (+0,9% S&P e +1,1% il Nasdaq) dopo che ieri è stata molto debole, a seguito della chiusura per due giorni per l'uragano. Non risente della delusione arrivata da Pfizer (-1,25% a 24,56 dollari). Il colosso farmaceutico nel terzo trimestre ha registrato una flessione dell'utile netto del 14% a 3,21 miliardi di dollari (0,43 dollari per azione), a fronte dei 3,74 miliardi (0,48 dollari per azione) dello stesso periodo dello scorso anno a causa del calo delle vendite del farmaco contro il colesterolo Lipitor.

Anche i ricavi sono scesi del 16% a 14 miliardi di dollari. Gli analisti intervistati da Thomson Reuters stimavano un utile per azione di 0,53 dollari e ricavi per 14,64 miliardi di dollari. Come se non bastasse, la società ha ristretto la guidance per l'intero anno: si aspetta un utile per azione compreso tra i 2,14 e i 2,17 dollari e ricavi per 59 miliardi di dollari.

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