Inflazione in aumento e una politica sconsiderata di espansione monetaria da parte della Fed che porterà prezzi più alti e un ritorno all’oro come bene rifugio. Questa l’opinione a caldo di Jim Rogers che pochi minuti prima dell’ufficializzazione del secondo mandato aveva già dato fuoco alle polveri ripudiando entrambi i candidati come prospettive negative per l’economia.
Secondo quanto dichiarato dal co-fondatore del Quantum Fund allaCNBC, con le scelte econoiche dell’attuale presidente sono garantiti sia l’aumento delle materie prime che la debolezza del dollaro. Per questo motivo ha già fatto sapere che quanto prima venderà i suoi titoli di Stato e comprerà oro. In realtà si tratterebbe di misure prettamente cautelative visto che alla fine lo status quo dei mercati non dovrebbe pregiudicare nulla. Intanto, però, Wall Street continua sulla strada dell’ottimismo ignorando, almeno per il momento, gli anatemi dell’investitore: "Se Obama vince, si avrà più inflazione, più debito, più spese. Una prospettiva non certo gradevole, ma devo investire in base a quello che sta accadendo e non a quello che vorrei."
Purtroppo, secondo Rogers mentre i mercati globali hanno già scontato la possibilità di una crisi fiscale gli investitori statunitensi dovranno orientarsi su metalli preziosi e materie prime agricole connesse. Già in un'intervista all'Economic Times aveva dichiarato "L'America sta andando incontro a un rallentamento per il prossimo biennio 2013-14, ci saranno meno posti di lavoro, più disoccupazione e turbolenze sui mercati del petrolio e su quello valutario".
Anche se il governo dovesse trovare una soluzione per il Fiscal Cliff, sarà sicuramente qualcosa di passeggero visto che i repubblicani hanno blindato ogni possibilità di dialogo sul pacchetto dell’aumento delle tasse. Per questo motivo ogni provvedimento verterà solo sul fronte della riforma del lavoro e degli interventi sulla spesa pubblica che, in vista dell’impossibilità di un aiuto avversario, sarà sicuramente tagliata per trovare le risorse. Il problema, allora, saranno le reazioni delle agenzie di rating che, di fronte a un blocco generalizzato, saranno costrette a rivedere al ribasso le stime e gli outlook dell'economia Usa.
Alla domanda circa la possibilità di un ulteriore declassamento dell'economia degli Stati Uniti, Rogers ha detto: "Se l’America non è ancora stata declassata, almeno in pratica, lo è in teoria".
Rogers vede i prezzi dell'oro incamminati verso un forte rialzo e anche se preferisce una strategia short sui titoli di Stato, resta long sul dollaro.
Nessun commento:
Posta un commento